venerdì 30 dicembre 2016

Avvio delle procedure di escussione delle fideiussioni bancarie ai danni della società Porta di Roma.
Ripercorriamo brevemente i fatti che hanno portato al provvedimento del Comune di Roma di escutere le fideiussioni date da PDR.
L’Associazione per la Tutela del Parco delle Sabine ha ripetutamente esposto sin dal 2014 le criticità derivate dalla mancata manutenzione del parco e del quartiere.
La reazione della società Porta di Roma, contenuta in una diffida nei confronti del Comune di Roma, è stata l’affermazione che il Parco delle Sabine era completato e che la manutenzione non era più dovuta.
L’associazione ha dimostrato, fatti e carte alla mano, che questo non rispondeva al vero (come attestato anche dalla commissione di collaudo) e che, pertanto, tutte le attività di manutenzione erano dovute. 
Immediatamente dopo l’accordo di marzo 2016 per il pagamento della morosità relativa all’illuminazione pubblica, da parte di Pdr (morosità che, come tutti ricordiamo, ha gettato nel buio il quartiere per molti mesi), la nostra Associazione ha reiterato agli uffici di Roma Capitale, la richiesta di intervenire con decisione nei confronti della società PDR perché riprendesse anche tutte le attività di manutenzione (esposto maggio 2016 ). Tuttavia, la detta società, a parte uno sfalcio sporadico, ha continuato ad omettere ogni attività di manutenzione.
Ne è conseguito un atto di messa in mora da parte del Dipartimento Programmazione e Attuazione Urbanistica a cui la società Porta di Roma ha risposto con inusitata durezza e dando vita a un vero e proprio muro contro muro.
Vi sono quindi stati due ulteriori esposti, uno da parte della nostra associazione (prot. QI 162611 del 19 settembre 2016) e l’altro, addirittura, del Presidente del III Municipio Roberta Capoccioni, come da noi documentato sui nostri organi.
Infine, per il perdurare dell’inadempienza della Società Porta di Roma, la nostra Associazione ha posto un ultimatum agli uffici di Roma Capitale.
Il 27 dicembre 2016 abbiamo ricevuto la notizia dell’avvio da parte del Comune di Roma delle procedure di escussione delle fidejussioni bancarie prestate, per mancata manutenzione e per una serie di violazioni degli obblighi contrattuali da parte di Porta di Roma.
Abbiamo ripercorso brevemente le tappe che hanno portato a questo punto anche per dire che, pur nella legittima soddisfazione di vedere riconosciuto un diritto pubblico contro un arbitrio privato, diritto per il quale l’associazione si è fortemente battuta, non siamo felici di quella che riteniamo una scriteriata e irresponsabile posizione di chiusura della Società Porta di Roma. Pensiamo che sia giunto il momento per PdR di abbandonare queste posizioni che hanno fatto del male al quartiere e di riprendere il filo del dialogo con il Comune di Roma sulla base di una rinnovata fiducia. Siamo ancora in tempo per evitare che questo scontro danneggi tutti, i cittadini, che vedono il quartiere abbandonato al degrado, il comune impegnato in uno spiacevole corpo a corpo e anche la società Porta di Roma che rischia l’escussione delle fideiussioni. 
Il Comune di Roma ha dimostrato finalmente di essere disposto ad andare fino in fondo ed è proprio questo il momento per la Soc. Porta di Roma di fermarsi e riflettere. Chiediamo alla Soc. Porta di Roma di rivedere completamente il proprio atteggiamento, di abbandonare lo scontro e di affidarsi un po’ più al buon senso. Una ripresa delle attività di manutenzione, il completamento del Parco delle Sabine secondo i progetti approvati in convenzione e una leale collaborazione con il Comune, nel rispetto degli obblighi contrattuali, non può che essere positiva per tutti, anche per la stessa Soc. Porta di Roma.
Ora ci auguriamo davvero che prevalga il buon senso.

martedì 27 dicembre 2016

Finalmente il comune di Roma fa ciò che era inevitabile a causa delle posizioni inaccettabili della soc. Porta di Roma. Come sapete noi abbiamo sempre battuto su questo tasto e messo gli uffici di fonte all'evidenza e alle prorie responsabilità. Ora è arrivato il momento di chiedere il conto. Il comune di Roma ha avviato le procedure per l'escussione delle fidejussioni bancarie.

Riportiamo il Comunicato stampa del Movimento 5 Stelle.
PORTA DI ROMA: PRESENTIAMO IL CONTO AI PALAZZINARI
( ED È SALATO)

Il Comune di Roma, grazie all'impegno congiunto del Municipio III e dell'Associazione Tutela Parco delle Sabine ha avviato la procedura per rivalersi sui costruttori di “Porta di Roma” mediante escussione delle somme necessarie per l'esecuzione degli interventi non realizzati per un importo complessivo di circa 30 milioni di €. VISUALIZZA DOCUMENTI

Come ben sanno gli abitanti dei quartieri realizzati con la c.d. “convenzione urbanistica Bufalotta Porta di Roma”; i lavori previsti per i servizi, la realizzazione del parco e la relativa manutenzione dell'area, non sono mai stati realizzati.
Ciò ha contribuito a trasformare quello che doveva essere un quartiere nel verde in un quartiere nel nulla.

Cosa sarebbe dovuto nascere a Porta di Roma oltre alle palazzine e ad uno dei centri commerciali più grandi d'Europa entrato subito in funzione a dispetto di tutto il resto?
Nel verde del parco avrebbero dovuto trovare posto:

1) siti archeologici mappati durante le campagne di scavi che i costruttori avevano fatto. i punti principali degli insediamenti ritrovati sarebbero dovuti essere i punti di riferimento del  “parco delle sabine”. Quello che sarebbe dovuto essere un vero e proprio parco archeologico è invece restato un ammasso di lamiere a delimitare cantieri mai chiusi

2)  percorsi ciclo pedonali attrezzati

3) infrastrutture di interconnessione con il resto della città

4) la piantumazione di 15 mila alberi e relativa manutenzione di tutte le aree verdi.

Ultimo, ma non certo per importanza: l'illuminazione stradale a norma.
Di tutto questo nulla è stato fatto, e le giunte PD e PDL che ci hanno preceduto non hanno mai avuto tempo o modo di indagare o chiedere le fideiussioni ai costruttori.
Vogliamo infatti far notare a tutti che quando nel 2015, durante la passata consiliatura Marino chiedemmo informazioni al Dipartimento Programmazione e Attuazione Urbanistica, non ricevemmo alcuna risposta dagli uffici interpellati. https://goo.gl/BN7qZZ .
Ora però le cose sono cambiate.


martedì 29 novembre 2016

ASSEMBLEA ANNUALE DEI SOCI DEL 5 DICEMBRE 2016
L’assemblea annuale dei soci della Associazione per la Tutela del Parco delle Sabine è
convocata per il prossimo lunedì 5 dicembre 2016 alle ore 19.00 presso la saletta
condominiale del comparto Z1A –Edificio 4 in via Caprioli 62.
Ordine del Giorno
1) Comunicazioni e relazione sull’attività 2016
2) Stato di cassa
3) Rinnovo Consiglio Direttivo
4) Conclusioni

Ci auguriamo di poter avere il tuo prezioso contributo di idee e di partecipazione all'assemblea nel corso della quale si farà il punto sulla situazione attuale e su ciò che è in corso per quanto riguarda il nostro parco. 

Commissione Urbanistica del Comune di Roma.

Il 4 novembre 2016 l'Associazione per la Tutela del Parco delle Sabine è stata audita per la seconda volta dalla Commissione Urbanistica del Comune di Roma.
Finalmente, dopo mesi, è stato possibile ascoltare dai due uffici coinvolti, Il Dipartimento Tutela Ambientale e il Dipartimento Programmazione e Attuazione Urbanistica, una voce concorde e risolutiva sulla questione del Parco delle Sabine.
La commissione ha votato e approvato all'unanimità l'indirizzo politico agli uffici di procedere al completamento del Parco delle Sabine mantenendo inalterato il perimetro originariamente previsto in convenzione e ripristinando una buona parte delle superfici arboree che nella proposta di variante erano state eliminate. Nella sostanza la Commissione Urbanistica del Comune di Roma fa propria la recente mozione approvata dal Consiglio Municipale del III Municipio di Roma sul completamento del Parco delle Sabine.
Si attende che gli uffici certifichino l'ammontare dei soldi non spesi da parte della società Porta di Roma. Al momento possiamo solo dire che la cifra è importante e consentirebbe di fare tanto.
Da oggi possiamo orgogliosamente dire che il Parco delle Sabine verrà completato recuperando elementi sostanziali del progetto originario. Un grande parco pubblico, dal raccordo a Largo Labia, per il quale ci siamo sempre battuti.

lunedì 28 novembre 2016

ASSEMBLEA ANNUALE DEI SOCI DEL 5 DICEMBRE 2016
L’assemblea annuale dei soci della Associazione per la Tutela del Parco delle Sabine è
convocata per il prossimo lunedì 5 dicembre 2016 alle ore 19.00 presso la saletta
condominiale del comparto Z1A –Edificio 4 in via Caprioli 62.
Ordine del Giorno
1) Comunicazioni e relazione sull’attività 2016
2) Stato di cassa
3) Rinnovo Consiglio Direttivo
4) Conclusioni

Ci auguriamo di poter avere il tuo prezioso contributo di idee e di partecipazione all'assemblea nel corso della quale si farà il punto sulla situazione attuale e su ciò che è in corso per quanto riguarda il nostro parco. 

lunedì 24 ottobre 2016

Il Consiglio Municipale del III Municipio, nella seduta del 20 ottobre 2016, ha approvato una mozione per il completamento del Parco delle Sabine.
La mozione recepisce nella sostanza le richieste avanzate dalla nostra Associazione per il completamento del Parco delle Sabine secondo il progetto originario approvato in Convenzione (2001), ossia mantenendo il perimetro di 150 Ha e ripristinando il numero di alberature inizialmente previsto. La mozione è stata presentata dal consigliere Roberto Monaldi, capogruppo del gruppo consiliare del Movimento 5 stelle ed è stata approvata all'unanimità con il voto positivo di tutti i gruppi consiliari. Ringraziamo innanzitutto l'amministrazione Municipale e Roberta Capoccioni per il parere favorevole. 
Ringraziamo Roberto Monaldi per la mozione presentata e sottoscritta anche da altri consiglieri M5S. Ringraziamo anche tutti gli altri gruppi consiliari per il voto positivo. Come vedete le battaglie giuste possono essere condivise da tutti, indipendentemente dal colore politico. Speriamo ora che questa mozione abbia un seguito presso il Comune di Roma. Noi Vigileremo per la Tutela del Parco delle Sabine.





ASSOCIAZIONE PER LA TUTELA DEL PARCO DELLE SABINE

Al Sig. Prefetto di Roma
Al Commissariato Fidene
Al comando di Polizia Municipale del III Municipio

p.c. Al Sindaco di Roma
Al Dipartimento Programmazione e Attuazione Urbanistica -Arch. Di Luzio
Al Presidente del III Municipio

La scrivente Associazione per la Tutela del Parco delle Sabine denuncia lo stato di pericolo per i residenti di via Caprioli a causa della prolungata assenza di illuminazione pubblica dovuta alla reiterata morosità da parte della società Porta di Roma che ha tuttora in carico la gestione dell'impianto.

In quanto area di cantiere, l'intero quartiere nel recente passato è stato interamente lasciato a buio per quasi un anno a causa dello stesso problema.

Poiché ad oggi l'impianto non è ancora stato acquisito al patrimonio pubblico, l'onere di garantire i servizi di illuminazione pubblica ricadono ancora sulla società Porta di Roma, come specificato dalla convenzione urbanistica.
Tuttavia, alla data odierna del 15 ottobre 2016, l'illuminazione pubblica in via Caprioli risulta assente da quasi due mesi a causa, a quanto pare, ancora una volta delle morosità accumulate dalla suddetta società nei confronti di ACEA.

La situazione è stata ripetutamente segnalata a tutte le autorità amministrative competenti, tuttavia senza alcun risultato.

In considerazione del fatto che l'illuminazione pubblica è un servizio essenziale la cui assenza impatta pesantemente sulla sicurezza pubblica, la scrivente associazione chiede al Sig. Prefetto di Roma di intervenire per ripristinare i livelli minimi di sicurezza pubblica imponendo alle parti coinvolte la riattivazione dell'illuminazione pubblica.
Confidiamo in un intervento risolutivo da parte del Sig. Prefetto e delle forze dell'ordine a tutela della sicurezza pubblica.

Con osservanza
Associazione Tutela Parco delle Sabine

PEC del 15/10/2016

martedì 11 ottobre 2016

Parco delle Sabine, una giornata da incorniciare

Giornata da incorniciare: non trovo altre parole per descrivere quello che è successo ieri, domenica 2 ottobre 2016. Mai viste tutte queste persone insieme, in un’attività del genere, in un’area così vasta.
Questo è vero volontariato: settimane di preparazione di tam tam quotidiano, sia in rete, attraverso i vari social, sia dal vivo, col ‘tampinamento’ quotidiano di membri dell’”Associazione Tutela Parco delle Sabine”. Ci siamo rimboccati le maniche e quell’area del Parco delle Sabine, con ingresso da largo Labia, per un giorno è diventata teatro del lavoro e perché no, anche dei sogni, di un gruppo di volontari.
Vista la numerosità, l’attività si è capillarmente diffusa su quasi tutti gli ettari del parco, lasciato ormai in totale stato di abbandono da istituzioni e privati. Grazie ai mezzi dell’associazione citata, ad alcuni membri di ‘Retake III municipio’ e ad alcune attrezzature dell’AMA il parco è stato ripulito e quasi rimesso a nuovo. È stato raccolto di tutto e di più, sono stati riempiti circa 50 grossi sacchi di pattumiera, è stato pulito e diserbato uno dei viali utilizzato dai fruitori quotidiani del parco, che ha visto letteralmente ‘risorgere’ delle panchine presenti sul percorso.
Il tutto sempre nei limiti delle possibilità umane, per il sovraumano ci stiamo attrezzando.
Di certo non abbiamo risolto il problema ma il messaggio venuto fuori è forte e chiaro: i cittadini vogliono spazi fruibili e ben tenuti; la manutenzione deve essere ripristinata in tutto il Parco delle Sabine fino alla consegna al comune di Roma. L’area è unica, dal raccordo a Largo Labia, e i cittadini vogliono che sia completata come previsto nell’unico progetto inizialmente approvato dal comune di Roma.
Non sono mancati anche i momenti di confronto e condivisione con chi negli anni scorsi, prima di noi, si è occupato del Parco delle Sabine. Presenti anche la Presidente del Municipio Roberta Capoccioni, venuta a dare un saluto nonostante i numerosi impegni in zona e l’Assessore Mimmo d’Orazio, sempre prezioso nel suo supporto.
È stata anche l’occasione per riaprire, seppur temporaneamente, una delle due aree giochi presenti, in attesa di assegnazione insieme all’area ristoro, chiuse per le note vicende di Mafia Capitale.
Il tutto è stato straordinariamente condito da un finale, ricco di buffet di dolci preparati con amore ma soprattutto con sapore dai volontari stessi, con cui i volontari presenti sono stati gratificati con la giusta ricompensa.
Non è ancora il parco che sogniamo ma con questa coesione e partecipazione siamo sicuri che lo otterremo.
di Salvatore Cusimano
Articolo Completo





lunedì 19 settembre 2016

Pubblichiamo la lettera indirizzata ai Referenti dell'Amministrazione Capitolina che stanno sovrintendono (e quindi ne sono responsabili) dell'integrale completamento del Parco delle Sabine.
Purtroppo fino ad ora, sui vari problemi segnalati, non abbiamo visto un concreto impegno di soluzione da parte della Pubblica Amministrazione, ne tantomeno da parte della società Porta di Roma Srl che nel mese di gennaio 2001 ha firmato la Convenzione Urbanistica con il Comune di Roma per la realizzazione del Parco delle Sabine.
Vogliamo provare ancora ed un'ultima volta a verificare se c'è l'effettiva volontà di superare effettivamente i vari ostacoli nell'interesse dei cittadini.
PRELEVA DOCUMENTO PDF 



venerdì 2 settembre 2016

Parco delle Sabine devastato dagli incendi „Parco delle Sabine devastato dagli incendi


Da Largo Labia al GRA: Parco delle Sabine devastato dagli incendi
 
Roghi dal GRA a Largo Labia, niente manutenzione e progressivo logorio. Tuona l'Associazione Tutela Parco delle Sabine: "Non cederemo a chi vuole distruggere idea di un grande parco"“

Dai 30 ettari bruciati a fine luglio all'ultimo devastante rogo che ha lambito abitazioni, area ludica e pure una pompa di benzina: ennesima estate di fuoco per il Parco delle Sabine, 147 ettari di verde ancora in carico ai costruttori che si aprono tra i quartieri di Fidene e Serpentara. 

Qui i residenti - con i volontari di Comitati e Associazioni unico argine a incuria e abbandono - attendono il completamento del Parco e la sua consegna a Roma Capitale: un epilogo, con pure un contenzioso in corso, che al momento sembra davvero una chimera.
 
Così quegli ettari del Municipio III - senza cura nè manutenzione - sprofondano progressivamente nel logorio con tanto di arredi consunti, alberature morte, laghi prosciugati e incendi che d'estate la fanno da padroni. 
"Il numero dei pochi alberi piantati in entrambi i lati del parco si sta riducendo drasticamente perchè molti sono stati bruciati e molti altri sono semplicemente morti grazie a Porta di Roma srl che non effettua la manutenzione e l'irrigazione" - denunciano dall'Associazione Tutela Parco delle Sabine parlando di "disastro". 
Venti incendi in due mesi quelli contati dall'Associazione: "In pratica uno ogni tre giorni. Il bilancio è disastroso e sembra quasi che la mano di qualcuno voglia ridurre in cenere l'idea stessa di un grande parco, dal raccordo a Largo Labia" - sostengono dal Sabine pronti a incalzare costruttori e Comune, già accusato di troppo lassismo.
"Non l'avranno vinta" - promettono infatti dall'Associazione che, oltre alla tutela, da anni chiede un Parco che spetta ai romani. 
Da Largo Labia al GRA: Parco delle Sabine devastato dagli incendi



Articolo RomaToday

giovedì 7 luglio 2016

Finalmente, dopo i ripetuti esposti da parte della nostra Associazione e anche segnalazioni da parte di altri cittadini, stufi dell'attuale stato di fatto, il Comune di Roma ha messo in mora la società Porta di Roma per quanto riguarda la mancata manutenzione del Parco delle Sabine, nonchè  per il degrado che interessa la viabilità. Ringraziamo chi, insieme a noi, richiede il rispetto delle regole e della Convenzione per la piena e corretta realizzazione del Quartiere Porta di Roma e del Parco delle Sabine.





martedì 24 maggio 2016

Lettera aperta ai Candidati per la carica di Presidente del III Municipio di Roma.- Elezioni Amministrative 5 Giugno 2016.






sabato 21 maggio 2016

APPUNTAMENTO DOMENICA 22 Maggio 2016


Continua l'impegno dei residenti e dei volontari che si dedicano alla cura del Parco delle Sabine . Nella giornata odierna sono stati puliti  i marciapiedi dalle sterpaglie nel quadrante Becci, Randone, Dapporto.
Nella giornata di domani sono in programma ben due eventi nella mattinata, uno a Largo Labia ed uno a via Bragaglia 92.
Ringraziamo tutti coloro che sono intervenuti e che vorranno partecipare domani 22 Maggio 2016.

sabato 14 maggio 2016

E' in corso il risanamento dell'area cani tra via Caprioli e viale Carmelo Bene. Le operazioni non sono ancora terminate a causa del fatto che le condizioni iniziali dell'area cani erano davvero disastrose. Comunque già ora è un'altra cosa. Il cestone della spazzatura è stato rimosso in quanto sono presenti, a meno di 20 mt, dei cassonetti dell'AMA. Al termine del risanamento verrà stilato un regolamento di utilizzo.





lunedì 9 maggio 2016

Porta di Roma, storia esemplare di pianificazione tradita


Così gli appetiti degli immobiliaristi hanno stravolto le indicazioni degli urbanisti. Doveva essere un polo direzionale si è trasformato in uno dei più grandi centri commerciali d'Europa. La prevista linea della metro non arriverà mai e al posto degli uffici sono sorte palazzine di appartamenti. Rimasti invenduti

ROMA - Porta di Roma è l'ingresso nella Capitale per chi viene da Nord, una fungaia di palazzi affacciati sul Gra. È un quartiere non ancora completato, nonostante l'avvio della costruzione risalga al 2007. E, nelle intenzioni del Campidoglio, quando sindaci erano Francesco Rutelli e Walter Veltroni, sarebbe dovuta essere una delle 18 centralità previste dal Piano regolatore. Una città nella città. Ma le intenzioni sono rimaste in gran parte tali, lamentano comitati e associazioni di cittadini. Era previsto, per esempio, che un quarto dell'edificato fosse destinato a centri direzionali pubblici e privati. Porta di Roma è invece un quartiere quasi solo di residenza, abitato appena per metà, il cui cuore è uno dei più grandi centri commerciali d'Europa.

Idea lungimirante. Il Piano regolatore del 1962 prevedeva che qui, nel punto di confluenza dell'Autostrada del Sole nel Gra, sorgesse un polo logistico. Un luogo, quello della Bufalotta, in cui venivano scaricate dai tir le merci provenienti da fuori, merci che poi sarebbero state smistate  con mezzi più leggeri in città. Un'idea sensata e lungimirante. All'inizio degli anni Novanta, però, i nuovi proprietari dell'area, due gruppi emergenti sulla scena immobiliare romana e non solo, Lamaro e Parsitalia, valutarono che quella destinazione d'uso non garantiva sufficienti margini di profitto. E cominciarono a premere sul Campidoglio perché la si potesse modificare. Il mercato esige i suoi diritti e quel che serve alla città può attendere. Nel frattempo prendeva forma l'idea di strutturare Roma in 18 centralità. Bufalotta sarebbe stata una di queste, una fra le più grandi. E sarebbe diventata la Porta di Roma. L'accordo fra l'amministrazione di Francesco Rutelli e i proprietari fu di realizzare un quartiere su 330 ettari di terreno dove l'edificato ne avrebbe occupati 65. Sarebbe stata allestita  un'area verde di 150 ettari, il Parco delle Sabine (ma la Bufalotta, prima che atterrassero i palazzi, era tutta verde) e lì si sarebbe attestata una diramazione della linea B della metropolitana. L'intesa prevedeva che solo il 38 per cento fosse destinato ad abitazioni che avrebbero ospitato circa 10mila persone. Il 21 per cento era adibito a servizi turistico-ricettivi. Il 25 per cento a funzioni direzionali pubbliche e private.

Cambi di destinazione. Sull'estremo Nord del Gra sarebbe sorto un quartiere moderno, anche se non proprio il polo logistico che s'immaginava. Avrebbe dato comunque ossigeno, servizi e qualità agli insediamenti di edilizia pubblica degli anni Settanta, le torri di Nuova Fidene e di Castel Giubileo, le cui sagome svettavano sul Gra. E anche ai quartieri abusivi che si erano caoticamente disposti appena dentro e appena fuori il raccordo anulare. A tempi record fu anche realizzato un nuovo svincolo del Gra.
Ma anche quell'accordo sarebbe saltato. Insieme a Lamaro e a Parsitalia altri costruttori si sarebbero gettati nell'impresa, fra questi Caltagirone e Mezzaroma. Veniva invocato un altro cambio di destinazione d'uso: i servizi e la ricezione turistica diventavano residenza. Più si andava avanti nell'edificazione più sulle colline della Bufalotta si sistemavano solo palazzine solcate da grandi strade sinuose che volenterosamente chiamano boulevard e che convergono nella piazza del quartiere, il centro commerciale con l'Ikea, Decathlon, Leroy Merlin e altri colossi della distribuzione.

Quartiere dormitorio. Niente centri direzionali, niente servizi o funzioni pubbliche: il mercato delle aree, che tutto governa, sconsigliava di trasferirli alla Bufalotta, luogo inaccessibile se non in machina, dove la fermata della metropolitana non sarebbe mai arrivata. E se fosse arrivata sarebbe costata l'ira di dio, settecento milioni per una tratta di quasi quattro chilometri dalla stazione di Conca d'Oro, una linea in massima parte realizzata con soldi dei privati che in cambio avrebbero ottenuto altre cubature: una specie di spirale infinita.
La mescolanza di funzioni che sola rende possibile l'effetto città si allontanava definitivamente. Ora Porta di Roma, con le sue palazzine affacciate sul Gra, è solo un quartiere residenziale e commerciale, ancora non ultimato e con molti appartamenti invenduti e vuoti, esemplare paradosso del più grande paradosso romano per cui in città a 250mila appartamenti non abitati (stando a una stima di Legambiente) corrispondono circa 30mila famiglie che non hanno casa, segno di quanto a Roma si costruisca non per soddisfare un fabbisogno, ma per altre ragioni. Un tempo Porta di Roma lo avrebbero chiamato quartiere dormitorio.

(http://inchieste.repubblica.it/it/repubblica/rep-it/2013/07/01/news/inchiesta_su_roma_porta_di_roma_erbani-62186685/)

giovedì 5 maggio 2016

MANUTENZIONE DEL PARCO. DIFFIDA

DOCUMENTO PDF




Ecco come Pdr rispetta la convenzione: lascia al buio il quartiere per un anno, non realizza il Parco delle Sabine, interrompe la manutenzione e infine impedisce l'accesso a una parte di parco che, pur essendo di proprietà di un privato, deve essere accessibile al pubblico (come stabilito dalla convenzione). Il tutto senza che la fantomatica commissione di vigilanza eccepisca alcunché.
PRELEVA DOCUMENTO PDF





sabato 30 aprile 2016

Attrezzature per la manutenzione del Parco delle Sabine

L'associazione dichiara chiusa la raccolta fondi e ringrazia tutti coloro hanno contribuito con le proprie donazioni .
Sono stati raccolti 396,00 euro complessivamente ai quali andranno aggiunti i 300,00 euro stanziati dall'associazione per un totale di 696,00 euro che saranno destinati all'acquisto di attrezzature per la manutenzione del Parco delle Sabine per supportare i volontari che vi si dedicano .

https://www.facebook.com/Ass-Tutela-Parco-delle-Sabine-394213910705327/?fref=nf
 Parte il corso di gruppo al Parco delle Sabine!
Dal 14 maggio 2016 parte il corso di gruppo presso il Parco delle Sabine a Porta di Roma (in via Carmelo Bene,  area picnic).

Il corso è composto da 10 lezioni di un'ora che si svolgeranno a cadenza settimanale ed affronteranno argomenti specifici:
- Autocontrollo
- Gestione del guinzaglio
- Attenzione verso il proprietario da fermi 
- Attenzione verso il proprietario in movimento
- Comando "terra"
- Passeggiata al guinzaglio con distrazioni 
- Gestione del gioco
- Comando "resta"
- Richiamo semplice 
- Richiamo con distrazioni

Il corso è aperto a max 10 binomi.
Per info e iscrizioni chiamare il 392/3171452 o scrivere a truelovek9@gmail.com

Alla fine del corso verrà rilasciato un attestato di partecipazione.

lunedì 18 aprile 2016

Cari Soci, Sostenitori e Paladini del Parco delle Sabine, come saprete ACEA sta procedendo celermente alla realizzazione dei lavori di messa a norma dell'impianto di illuminazione commissionati da Porta di Roma. L’Associazione per la Tutela del Parco delle Sabine esprime una grande soddisfazione. La soluzione del problema luce è ormai acquisita e per averla ottenuta PENSIAMO SI DEBBANO RINGRAZIARE SOPRATTUTTO I CITTADINI. In proposito vogliamo rammentare che le origini del problema luce (emerso nella consiliatura in scadenza) risalgono alla passata consiliatura (2008-2013) nella quale la commissione di Vigilanza e Controllo (che non ha né vigilato né controllato), insieme a tutti coloro che hanno avuto responsabilità amministrative, hanno consentito che PdR operasse a suo piacimento, anche in difformità ai progetti e alle normative. -) a partire da maggio 2014 PdR comincia a non pagare alcune bollette provocando lo spegnimento degli impianti da parte di ACEA. -) Settembre 2104-aprile 2015: L’Associazione provvede immediatamente a inviare ben quattro esposti a seguito dei quali PdR decide di difendersi diffidando il comune di Roma (29 aprile 2015); la diffida è stata duramente censurata dalla commissione di collaudo e ad essa l’Associazione ha reagito cercando di ristabilire la verità dei fatti con una nota di maggio 2015. -) Aprile 2015: Dopo la diffida, PdR spegne l’illuminazione pubblica all’intero quartiere. -) Maggio-Giugno 2015: L’Associazione invia altri due esposti e effettua due accessi agli atti presso il Dipartimento Programmazione e Attuazione Urbanistica ponendo la questione luce all’attenzione delle strutture capitoline che ne hanno la responsabilità (ricordiamo che l’urbanizzazione Bufalotta è in capo al Comune di Roma). -) Maggio-luglio 2015: L’associazione inizia la raccolta firme per la soluzione sia del problema luce che del Parco delle Sabine raggiungendo la considerevole cifra di 2100 cittadini firmatari, petizione depositata lo scorso 7 luglio 2015. -)Giugno 2015: Nel frattempo l’Associazione chiama la commissione per la Trasparenza e la Revisione della Spesa al Parco delle Sabine e in questa occasione si pongono le basi per una serie di incontri che l’associazione ha avuto con lo staff dell’Assessore all’urbanistica e con l’Assessore stesso (Luglio-ottobre 2015). -)Luglio 2015: Ricordiamo anche la manifestazione di protesta che abbiamo promosso con il rallentamento del traffico in viale Bene; La situazione è stata posta all’attenzione della pubblica opinione diverse volte anche attraverso le trasmissioni della redazione regionale di RAI3-Lazio (Luglio – Settembre- Novembre 2015). -) Settembre 2015: Un passaggio importante è stato aver pubblicamente posto il problema all’attenzione del Prefetto di Roma Gabrielli chiedendo di intervenire per le implicazioni connesse alla sicurezza pubblica. Immediatamente dopo Pdr accetta di pagare alcune morosità cumulate e viale C. Bene torna alla luce -) Novembre 2015: in un secondo incontro con il prefetto di Roma gli amministratori e il vice-Prefetto dichiarano pubblicamente che il comune avrebbe intrapreso l’escussione delle fidejussioni bancarie alla scadenza di un ultimatum. -) Gennaio-Marzo 2016: Questa pressione esercitata ha infine indotto ACEA e PdR a rivedere le loro posizioni ponendo così le basi per un accordo in una serie di incontri dei quali eravamo stati informati dal vice-prefetto Di Matteo. -) Marzo 2016: Infine si è arrivati alla soluzione del problema seguendo la linea da sempre caldeggiata dall’Associazione e cioè che gli impianti avrebbero dovuto essere messi a norma e risanati da PdR (come da convenzione) e subito presi in carico dal Comune di Roma. E’ utile ricordare questi passaggi perché sia chiaro che le soluzioni dei problemi non derivano da eventi estemporanei prodotti da questo o quel politico (che anzi questi problemi li hanno causati) ma dall’azione dei cittadini che hanno messo di fronte alle loro responsabilità le istituzioni e i dirigenti del Comune di Roma. L’Associazione per la Tutela del Parco delle Sabine sta seguendo la stessa linea di condotta anche per la soluzione del problema Parco delle Sabine. Grazie alla nostra petizione firmata da 2100 cittadini, il Comune di Roma ha, infatti, accettato di rivedere il progetto Kipar che assume l'attuale stato di fatto del parco come progetto definitivo. Questo è inaccettabile e noi opereremo per correggere questa stortura. Nel frattempo stiamo esercitando tutte le pressioni perché la manutenzione ordinaria venga ripresa. Un caro saluto Ass. Tutela del Parco delle Sabine

venerdì 15 aprile 2016

venerdì 8 aprile 2016

Il PARCO CHE AVREBBERO DOVUTO REALIZZRE!!!

Nel documento di seguiyo pubblicato, ottenuto per mezzo di un accesso agli atti della nostra associazione, la Commissione di Collaudo dichiara in modo INEQUIVOCABILE che IL PARCO NON E' STATO REALIZZATO, che le parti esistenti non sono conformi all’unico progetto approvato (Il progetto Bellomia) e che NON SONO COLLAUDABILI in quanto realizzate secondo una variante MAI APPROVATA.
Di fatto la commissione di Collaudo conferma quanto, sin dall’inizio, la nostra associazione ripete e cioè che IN TUTTI QUESTI ANNI (cioè dal 2005 in poi) NON E’ STATA EFFETTUATA ALCUNA VERIFICA E ALCUN CONTROLLO sull’operato di PdR per il PARCO da parte delle amministrazioni che si sono succedute, lasciando che PdR facesse quello che voleva senza alcun riscontro.
Ci si chiede che cosa abbia fatto per il parco la Commissione di Verifica e Controllo presieduta dall’Ing. Paradisi (diversa da quella di collaudo) se a distanza di 15 anni dall’approvazione della convenzione dobbiamo leggere queste reprimende così severe da parte dei collaudatori.
Il Presidente Marchionne ha dichiarato che, dopo la agognata soluzione del problema luce, si passerà al Parco delle Sabine per il quale PdR ha dichiarato che avrà lo stesso spirito di collaborazione.
Sarebbe ora che così fosse!
Ma se questi intenti di PdR e dell'amministrazione sono veri, allora la PRIMA COSA che ci aspettiamo e vogliamo come segnale del ritorno alla legalità E’ IL RIPRISTINO IMMEDIATO DELLA MANUTENZIONE DEL VERDE che la società PdR è OBBLIGATA AD ESEGUIRE in base alla convenzione.