Nella riunione del 30 luglio 2015 della Commissione Trasparenza del III municipio (Presidente Giordana
Petrella) è intervenuto l’Arch. Luigi Di Luzio, responsabile del Procedimento
di attuazione della convenzione urbanistica “Bufalotta”.
L’Associazione per la
Tutela del Parco delle Sabine era presente all’audizione.
Prima
dell’arrivo dell’Arch. Di Luzio, l’Associazione ha illustrato ai membri della
commissione le varie problematiche che affliggono il Parco e le aree limitrofe
soffermandosi, in particolare, sul problema del completamento del Parco oltre
che sulle già note emergenze legate all’interruzione dei servizi di
illuminazione e manutenzione.
La nostra
Associazione, inoltre, ha illustrato le proprie idee sul parco, idee condivise
da 2100 cittadini che hanno firmato la nostra petizione.
L’audizione
dell’Arch. Di Luzio ha confermato quanto già riportato precedentemente nei
comunicati dell’associazione in merito al problema dell’illuminazione e cioè
che l’intero impianto d’illuminazione realizzato dalla società PdR non risulta
a norma, come emerso a seguito di un controllo a campione dei pali della luce e
come verificato più volte da ACEA; pertanto l’amministrazione ha chiesto
l’immediato adeguamento dell’impianto alla società PdR e ha dichiarato di aver
chiesto un parere all’Avvocatura dello Stato in merito agli aspetti legali del
problema.
L’Arch. Di Luzio ha
comunicato che la convenzione è stata prorogata fino al 2017 e che entro quella
data andranno completati tutti i lavori delle opere di urbanizzazione primaria
e secondaria.
In relazione al
completamento del Parco, l’Amministrazione ha dichiarato che intende proseguire
l’iter per l’approvazione della revisione del progetto datata 2012 (presentata
dalla società Porta di Roma a firma dell’Arch. Kipar sotto la consiliatura
Alemanno) che prevede la trasformazione del nostro Parco delle Sabine da parco
urbano a parco paesaggistico con una forte riduzione delle alberature!!!!
A questo
proposito, l’Associazione ha manifestato forti perplessità in merito al
progetto Kipar a causa della drastica riduzione sia delle alberature previste
che delle aree destinate a Parco, oltre che per la prevista realizzazione di un
palazzetto dello sport (privato) ad elevato impatto ambientale in un’area destinata a
Parco pubblico.
L’Associazione
ha chiesto che venga ripreso il progetto originario approvato in convenzione
nel 2001 (Progetto Bellomia), che prevedeva molti più alberi e un’area più vasta destinata a Parco,
o, in subordine, che venga modificato il progetto Kipar in modo che venga
recuperata l'idea di realizzare un vero parco urbano, fruibile dai cittadini,
attraverso l'incremento delle alberature e il recupero delle aree
originariamente incluse nel Parco delle Sabine senza che esse vengano snaturate.
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