Editoriale



Benvenuti nel Parco delle Sabine.

Benvenuto nel Parco delle Sabine, recitano i cartelli che si leggono quando si percorre viale Carmelo Bene, il cosiddetto “boulevard” che dovrebbe tagliare in due il parco. All’automobilista che percorre il viale, in effetti, si presenta una scenografia all’apparenza molto piacevole, con alberi e prati ben curati. Tuttavia è sufficiente scendere dal proprio veicolo e inoltrarsi nel “parco” di pochi metri per scoprire una realtà ben diversa nella quale l’abbandono, l’incuria e il degrado la fanno da padrone. Soprattutto una constatazione amara appare subito evidente: il parco non esiste. Non c’è traccia dei 15.000 alberi promessi che avrebbero dovuto rendere il parco un polmone verde, elemento qualificante della cosiddetta Centralità Urbana Bufalotta. Infatti, secondo il progetto del grande architetto Valle, il parco avrebbe dovuto garantire un elevato standard di sostenibilità urbana riequilibrando il rapporto tra edilizia residenziale e verde di tutta la parte alta del III municipio, viziato, negli anni scorsi, da edilizia intensiva.
Al contrario, le aree del parco non sono state piantumate e si presentano come una vasta distesa di sterpaglie e di cespugli.
Non ci sono i soldi, dicono i costruttori il cui preciso dovere, sancito negli accordi scritti nella  convenzione per l’istituzione della centralità, era di realizzare un parco fruibile alla cittadinanza. Tuttavia risulta davvero difficile credere che, ad oggi, gli immobili residenziali, realizzati nelle aree limitrofe al parco e venduti a caro prezzo, non abbiano prodotto utili largamente eccedenti il modesto impegno finanziario necessario per tenere fede agli impegni e realizzare il parco.
Non si capirebbe, altrimenti, come la società sportiva dilettantistica Virtus Pallavolo, il cui rappresentante legale è un noto costruttore romano, possa prevedere di investire 15 milioni di Euro per realizzare un centro sportivo privato in area verde pubblica destinata al parco con l’avallo delle amministrazioni di qualsiasi colore politico, colpevoli di non aver vigilato sul mancato rispetto degli accordi da parte della società Porta di Roma.
Le ragioni della mancata realizzazione del parco vanno ricercate, a nostro avviso, in un preciso progetto di erosione, cementificazione e privatizzazione delle aree del parco da parte delle società costruttrici che operano nell’area. In quest’ottica, infatti, va considerato sia il progetto del centro sportivo privato sia le ipotesi di realizzare un centro di ippoterapia, guarda caso adiacente alla tenuta privata già presente all’interno del parco, che le voci insistenti riguardanti il progetto di costruire un esclusivo, cioè per pochi, campo da golf. Se tutti questi progetti si concretizzassero effettivamente, i cittadini residenti nel III municipio si troverebbero di fronte ad un una vera e propria alienazione di aree pubbliche a vantaggio di un privato e suoi pochi  privilegiati amici.
L’associazione si oppone con forza a queste ipotesi; con il concorso di tutti i cittadini possiamo difendere il parco e tenere alta la pressione sulle amministrazioni municipale e comunale la cui reazione risulta, al di là delle dichiarazioni pubbliche, ancora francamente insufficiente. 
Di concerto con il Comitato di quartiere Serpentara, che ringraziamo, abbiamo discusso e sostenuto l’opposizione alla delibera di giunta 127 di aprile 2013 con la quale la giunta Alemanno, ha deciso il cambio di destinazione d’uso del 30% delle aree destinate a servizi in aree residenziali. Il quartiere non ha bisogno di altre case visto che la percentuale di invenduto è molto alta. 
Sosteniamo la lotta contro la realizzazione delle cosiddette “Case dell’Aeronautica” che la società costruttrice vorrebbe realizzare in un’area invece destinata a servizi. Siamo decisamente contrari alla realizzazione del Centro Sportivo privato in un’area verde che è anche di interesse archeologico e che, invece, dovrebbe essere piantumata e lasciata alla fruizione dei cittadini. E’ per questo che chiediamo, in accordo con altri comitati, un’assemblea pubblica su questo tema.
Sollecitiamo decisamente la consegna al Campidoglio delle aree del parco che, prevista per il 2012, non è ancora stata effettuata e ci opporremo ad ogni ipotesi di sistemazione delle aree del parco che non coinvolga, con un vero processo partecipativo, in modo effettivo i cittadini.

Abbiamo bisogno del sostegno attivo di tutti i cittadini che sognano la realizzazione di un parco vero.

Associazione per la Tutela del Parco delle Sabine

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