Comunicato
ARPA Lazio dopo incendio TMB. Di seguito la mappa di distribuzione di
probabile ricaduta delle emissioni che è risultata coerente con le
misurazioni delle PM10. Come si vede il particolato si è diffuso lontano
dal nostro quartiere.
RIFIUTI. TMB SALARIO, ARPA: SALGONO ANCORA DIOSSINA E BENZOPIRENE
PREOCCUPA IPA A 35,1 NANOGRAMMI. INVIATA RELAZIONE ALL'ASL ROMA 1
RIFIUTI. TMB SALARIO, ARPA: SALGONO ANCORA DIOSSINA E BENZOPIRENE
PREOCCUPA IPA A 35,1 NANOGRAMMI. INVIATA RELAZIONE ALL'ASL ROMA 1
(DIRE) Roma, 13 dic. - Sono cresciuti i valori di diossina, idrocarburi
(Ipa) e policlorobifenili (Pcb) registrati dalla centralina dell'Arpa
Lazio posta a 50 metri dal capannone dove e' scoppiato l'incendio
all'interno del Tmb di via Salaria, a Roma.
E' quanto apprende l'agenzia Dire da fonti Arpa.
Tra le ore 18 e le 24 del giorno dell'incendio, martedi' 11 dicembre, il valore della diossina e' passato da 0,7 picogrammi per metro cubo a 4,5 picogrammi. Un valore piu' basso rispetto a quello registrato nel rogo di Pomezia dello scorso anno, quando fu di 77,5 picogrammi per metro cubo, ma comunque in crescita rispetto alle prime ore dell'incendio. L'aumento maggiore, pero', l'Arpa lo registra sul benzopirene: nel giro di ventiquattr'ore il risultato e' passato da 2,8 nanogrammi per metro cubo (a Pomezia fu di 9 nanogrammi) a 35,1 nanogrammi. Dall'Arpa fanno sapere che e' un dato che va attenzionato; il valore di riferimento e' infatti di 1 nanogrammo per metro cubo come concentrazione media annua. Infine i Pcb, ossia i materiali che sprigionano combustione dagli oli. In questo caso si e' passati da 1.019 picogrammi per metro cubo registrati durante l'incendio, a 434 picogrammi la mattina del giorno seguente.
Considerata la situazione dei tre indicatori - diossina, idrocarburi, policlorobifenili - tutte sostanze nocive per la salute, l'Arpa ha inviato una relazione al Comune di Roma, alla Regione Lazio, alla Prefettura e all'Asl Roma 1, contenente una mappa con l'individuazione delle aree di potenziale massima ricaduta.
(Mel/Dire) 20:17 13-12-18
E' quanto apprende l'agenzia Dire da fonti Arpa.
Tra le ore 18 e le 24 del giorno dell'incendio, martedi' 11 dicembre, il valore della diossina e' passato da 0,7 picogrammi per metro cubo a 4,5 picogrammi. Un valore piu' basso rispetto a quello registrato nel rogo di Pomezia dello scorso anno, quando fu di 77,5 picogrammi per metro cubo, ma comunque in crescita rispetto alle prime ore dell'incendio. L'aumento maggiore, pero', l'Arpa lo registra sul benzopirene: nel giro di ventiquattr'ore il risultato e' passato da 2,8 nanogrammi per metro cubo (a Pomezia fu di 9 nanogrammi) a 35,1 nanogrammi. Dall'Arpa fanno sapere che e' un dato che va attenzionato; il valore di riferimento e' infatti di 1 nanogrammo per metro cubo come concentrazione media annua. Infine i Pcb, ossia i materiali che sprigionano combustione dagli oli. In questo caso si e' passati da 1.019 picogrammi per metro cubo registrati durante l'incendio, a 434 picogrammi la mattina del giorno seguente.
Considerata la situazione dei tre indicatori - diossina, idrocarburi, policlorobifenili - tutte sostanze nocive per la salute, l'Arpa ha inviato una relazione al Comune di Roma, alla Regione Lazio, alla Prefettura e all'Asl Roma 1, contenente una mappa con l'individuazione delle aree di potenziale massima ricaduta.
(Mel/Dire) 20:17 13-12-18
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