Tor Marancia, scatta il supersequestro
“400 mila metri cubi davanti al parco”
“400 mila metri cubi davanti al parco”
L’VIII
Municipio: “Alt ai lavori, distruggono verde e corsi d’acqua”
11.02.2014
Disposto il sequestro
dell'area Una lottizzazione di 400 mila metri cubi, in una zona pregiata,
davanti al parco di Tormarancia, tra via di Grottaperfetta e viale Aldo
Ballarin. Un cantiere firmato da un gruppo di re del mattone romani, una
cordata in cui si sono alternati Ciribelli, Calabresi, Rebecchini, Mezzaroma,
Marronaro e il Consorzio di cooperative Aic. Da questa mattina per una parte
dei 23 ettari su cui dovrebbe sorgere il nuovo quartiere per 3.500 abitanti è
stato disposto il sequestro, che verrà effettuato oggi, dal presidente
dell'VIII municipio Catarci e dal suo assessore all'Urbanistica, Massimo
Miglio, lo "sceriffo anti abusivismo" protagonista di decine di
denunce e demolizioni, dall'Appia Antica al cuore del Centro Storico.
Erano da poco iniziati i lavori di urbanizzazione, fatti dai costruttori per conto del Comune, quando Miglio e i suoi tecnici hanno scoperto con un sopralluogo e con l'esame delle carte arrivate dal dipartimento "Programmazione e attuazione urbanistica" del Campidoglio, che la lottizzazione era stata progettata e in corso di realizzazione sopra il fosso delle Tre Fontane, un corso d'acqua vincolato e tutelato, con un assoluto divieto di edificazione per un'area estesa a 150 metri dal fosso stesso. E proprio su questa, invece, con il "nulla osta" del Comune, si stanno già realizzando sbancamenti e il riempimento dell'alveo del fosso tutelato per la costruzione di strade e parcheggi.
Non solo. Sempre sugli ettari vincolati è prevista la realizzazione di palazzine e spazi commerciali. L'intervento del Municipio è stato immediato. "Con i tecnici" spiega Miglio "abbiamo individuato il terreno dove si stavano già effettuando grossi reinterri, anche con materiale inquinante di risulta, e sbancamenti per tombare, ossia riempire di terra e rifiuti, il corso d'acqua, distruggendo inoltre tutta la vegetazione circostante". Ancora. "Dall'esame delle carte" prosegue Miglio "si è verificata una serie di inesattezze, tra cui anche quella di aver dichiarato che il fosso fosse già chiuso.
Erano da poco iniziati i lavori di urbanizzazione, fatti dai costruttori per conto del Comune, quando Miglio e i suoi tecnici hanno scoperto con un sopralluogo e con l'esame delle carte arrivate dal dipartimento "Programmazione e attuazione urbanistica" del Campidoglio, che la lottizzazione era stata progettata e in corso di realizzazione sopra il fosso delle Tre Fontane, un corso d'acqua vincolato e tutelato, con un assoluto divieto di edificazione per un'area estesa a 150 metri dal fosso stesso. E proprio su questa, invece, con il "nulla osta" del Comune, si stanno già realizzando sbancamenti e il riempimento dell'alveo del fosso tutelato per la costruzione di strade e parcheggi.
Non solo. Sempre sugli ettari vincolati è prevista la realizzazione di palazzine e spazi commerciali. L'intervento del Municipio è stato immediato. "Con i tecnici" spiega Miglio "abbiamo individuato il terreno dove si stavano già effettuando grossi reinterri, anche con materiale inquinante di risulta, e sbancamenti per tombare, ossia riempire di terra e rifiuti, il corso d'acqua, distruggendo inoltre tutta la vegetazione circostante". Ancora. "Dall'esame delle carte" prosegue Miglio "si è verificata una serie di inesattezze, tra cui anche quella di aver dichiarato che il fosso fosse già chiuso.
IL III MUNICIPIO CHE POSIZIONE INTENDE PRENDERE RISPETTO ALLA CEMENTIFICAZIONE SPECULATIVA DEL PROPRIO TERRITORIO?!?! ESIGIAMO CHIAREZZA E TRASPAREZZA... PERCHE' LE RUSPE CONTINUANO A LAVORARE ALL'INTERNO DEL PARCO DELLE SABINE.
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